Cosa possiamo imparare dalla nuova indagine sull’anestesia loco-regionale?
Negli ultimi 20 anni, le pratiche di anestesia loco-regionale si sono evolute e sono state sempre più utilizzate, in gran parte grazie alle ecografie, ai miglioramenti tecnici e alla riduzione dei costi. Alla luce di questi cambiamenti, come varia l’uso dell’anestesia loco-regionale in Europa? In che modo le nuove tecnologie e tecniche influiscono sulle applicazioni dell’anestesia loco-regionale e sulla segnalazione delle complicanze?
Struttura dell’indagine sull’anestesia loco-regionale
Per comprendere meglio il panorama attuale dell’anestesia loco-regionale praticata in Europa, un comitato consultivo di sette anestesisti ha lanciato un sondaggio a livello europeo incentrato sui seguenti argomenti principali:
- Attuali pratiche di anestesia loco-regionale
- Sicurezza del paziente
- Formazione
- Consapevolezza nei confronti dei connettori NRFit™ (connettori per blocco neuroassiale loco-regionale).
Per quanto riguarda i connettori NRFit™, c’è stato un dibattito all’interno del consiglio riguardo al suo utilizzo e ai suoi vantaggi. I connettori NRFit™ sono conformi alla norma ISO 80369-6, che stabilisce che devono essere incompatibili con i connettori a foro piccolo utilizzati in altre applicazioni per ridurre il rischio di connessioni errate.
Mentre alcuni membri hanno notato i vantaggi, altri si sono concentrati maggiormente su altre priorità in materia di sicurezza. Da questa contesa è emerso che anche all’interno del loro piccolo gruppo vi era poco consenso, evidenziando la necessità di un’indagine e di linee guida chiare.
L’ambito dell’indagine si è esteso a tutta Europa, con un totale di 794 intervistati anonimi provenienti da 36 Paesi europei, principalmente da: Regno Unito, Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Grecia e Portogallo.
Ulteriori informazioni su questo argomento: Pareri di esperti sulle tendenze emergenti nell’anestesia regionale in Europa
Risultati dell’indagine sull’anestesia loco-regionale
Il crescente utilizzo dell’anestesia loco-regionale
Gli intervistati hanno mostrato che l’utilizzo dell’anestesia loco-regionale è aumentato negli ultimi cinque anni ed è supportato da nuove tecnologie e da linee guida nazionali e internazionali. Questo aumento può essere attribuito anche allo sviluppo di blocchi nuovi e meno invasivi, come i blocchi del piano interfasciale.
I risultati hanno mostrato che la procedura più comune per la somministrazione dell’anestesia loco-regionale tra gli intervistati era l’anestesia spinale (iniezione singola), utilizzata principalmente per la chirurgia degli arti, il parto cesareo e le procedure addominali.
Alla domanda su cosa sia cambiato di più nell’uso dell’anestesia loco-regionale negli ultimi cinque anni, l’aumento più elevato riportato è stato registrato nella chirurgia degli arti superiori e inferiori, nonché nel dolore postoperatorio, con un aumento medio di circa il 50%.
Tuttavia, questo variava notevolmente in base all’applicazione clinica e al paese. Questa diversità ha indotto gli autori dell’indagine ad approfondire le differenze nell’applicazione clinica a seconda del Paese. Gli autori dell’indagine non sono rimasti stupiti nel constatare che esiste una notevole diversità nella procedura di anestesia loco-regionale utilizzata di solito per una particolare applicazione clinica.
Hanno fatto l’esempio della chirurgia degli arti inferiori: la procedura di anestesia loco-regionale più comunemente utilizzata è stata l’anestesia spinale (iniezione singola) o la PNB (blocco dei nervi periferici) con iniezione singola; tuttavia, l’uso dell’infusione continua della PNB variava dal 21% in Grecia fino al 91% nella GSA (Germania, Svizzera, Austria).
Ulteriori informazioni su questo argomento: Pratiche di anestesia regionale – Approfondimenti da un’indagine europea condotta da BD con ESRA, la Società europea di anestesia regionale e terapia del dolore
Utilizzo di ecografia in anestesia regionale
L’utilizzo dell’ecografia nel posizionamento dei blocchi anestetici loco-regionali è stato generalmente elevato nell’ambito dell’indagine, ma si sono registrate alcune diversità da Paese a Paese, con la maggior parte dei Paesi in cui oltre l’80% degli intervistati ha utilizzato l’ecografia, ma solo il 45–46% in Grecia.
Non è stata riscontrata alcuna correlazione significativa tra l’uso di ecografi e il tipo o le dimensioni dell’istituto, ma è stato riscontrato che gli intervistati meno esperti (da 0 a 5 anni) avevano il tasso più alto di utilizzo di ecografi (94%). Inoltre, le strutture con un servizio dedicato al dolore utilizzavano le tecniche ad ultrasuoni leggermente di più rispetto a quelle che non disponevano di tale servizio.
Monitoraggio e segnalazione delle complicanze
Il monitoraggio dell’efficacia è stato eseguito più comunemente dagli anestesisti, seguiti dagli infermieri di reparto e dal personale specializzato nel dolore. Sono state riscontrate alcune diversità nei metodi per verificare l’appropriato effetto analgesico.
I metodi più comuni utilizzati comprendevano la sensazione di dolore, la capacità di percepire la temperatura, il blocco motorio associato e la vasodilatazione e il metodo preferito variava in base all’età e all’esperienza degli intervistati.
Non era chiaro quando veniva utilizzato ciascun test o se ne servivano più di uno per ritenere che il blocco avesse avuto successo. In tutti i Paesi, il tasso mediano di fallimento dei blocchi anestetici loco-regionali è stato del 5%, con i tassi più alti osservati per l’iniezione singola PNB, l’infusione continua PNB e il blocco del piano interfasciale (mediana 10%).
Alla domanda su quali complicanze fossero sistematicamente monitorate e segnalate, sono emerse alcune incongruenze. Gli autori del sondaggio hanno utilizzato l’infezione come esempio: riportata dal 74% degli intervistati della GSA, ma solo dal 34% della Francia.
Ancora più scioccante, gli autori hanno scoperto che il 33% degli intervistati italiani e il 28% di quelli francesi hanno notato che non veniva sistematicamente monitorata e segnalata nessuna complicanza. Ciò ha evidenziato una mancanza di consenso non solo su quali complicanze dovrebbero essere monitorate, ma anche se debbano esserlo monitorate.
Linee guida e formazione sull’anestesia loco-regionale
Questa diversità potrebbe essere spiegata dalle linee guida seguite da ciascun Paese. Mentre alcuni Paesi hanno utilizzato principalmente le linee guida europee/ESRA (Società europea di anestesia loco-regionale e terapia del dolore), altri hanno preferito linee guida locali e nazionali, o anche linee guida specifiche per l’ospedale.
Il 70% degli intervistati ha dichiarato di disporre di un team interno o di un team di anestesia loco-regionale che forniva formazione in anestesia loco-regionale, mentre altri erano stati formati da associazioni professionali o dalle università.
Con una formazione prevalentemente interna, può essere difficile monitorare esattamente come o quando le singole strutture aggiornano le proprie policy e pratiche. Gli autori del sondaggio inoltre non disponevano di informazioni sulla frequenza e sulla tempistica degli aggiornamenti alle linee guida e sospettano che potrebbero essere “decisamente obsolete”.
Utilizzo e consapevolezza nei confronti dei connettori NRFit™
Le incoerenze a livello di consapevolezza nei confronti dei NRFit™ potrebbe essere dovute all’utilizzo di linee guida e protocolli obsoleti.
In effetti, si è riscontrata un’elevata diversità di consapevolezza nei confronti dei connettori NRFit™, che va dall’86% nel Regno Unito e Irlanda al 19% in Italia. Solo il 3% degli intervistati italiani utilizzava attualmente i connettori NRFit™.
Dopo un’introduzione video al connettore NRFit™, agli intervistati è stato chiesto se ritenevano che il connettore NRFit™ svolgesse un ruolo importante nell’anestesia regionale.
Naturalmente, coloro che avevano già familiarità con i connettori NRFit™ hanno valutato il loro ruolo nella sicurezza dei pazienti in misura maggiore rispetto a coloro che non li conoscevano, con un’unica eccezione nell’Europa del Nord.
I connettori NRFit™ sono stati utilizzati prevalentemente nel Regno Unito e in Irlanda, ma la maggior parte degli intervistati ha affermato che sono già in uso o che saranno implementati nei prossimi cinque anni. Tuttavia, il 30% ha dichiarato di pensare che non verranno mai implementati.
Gli autori del sondaggio hanno trovato una correlazione tra Paese e probabilità di implementare i connettori NRFit™, con il Benelux che necessita di maggiori informazioni, l’Europa orientale che ha maggiori probabilità di implementare i connettori NRFit™ nei prossimi cinque anni e i Paesi dell’Europa del nord che hanno maggiori probabilità di rispondere con un “mai”.
L’ostacolo più comune all’implementazione dei connettori NRFit™ era quello finanziario. Alcuni intervistati hanno rilevato sfide in termini di disponibilità della produzione, mancanza di sistemi epidurali, coinvolgimento a livello nazionale del sistema sanitario nazionale britannico, priorità del COVID-19, ritardi nell’approvazione degli standard e mancanza di interesse da parte del personale.
Ulteriori informazioni su questo argomento: Conversione a NRFit™ – L’Europa non può fermare il treno verso uno standard più sicuro per l’anestesia spinale
Costruire le best practice per l’anestesia loco-regionale
A seguito dei risultati del sondaggio, gli autori hanno evidenziato le principali aree di interesse per affrontare alcune delle diversità:
- Condurre ulteriori ricerche valutando i vari metodi di controllo dell’efficacia dei blocchi per determinare le best practice europee
- Definire e creare un modello o un sistema universale per l’acquisizione di dati relativi alle complicanze dell’anestesia loco-regionale
- Sviluppare e implementare un programma educativo sui benefici dei connettori NRFit™, unitamente a processi chiari per la sua implementazione, che potrebbero facilitarne l’adozione in Europa.
Riferimenti
References
- Konijn A, Aldecoa C, Benhamou D et al. Regional anaesthesia practices: insights from a European survey. Eur J Anaesthesiol Intensive Care Med. 2023 Aug;2:4(e0026). DOI: 10.1097/EA9.0000000000000026.
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NRFit è un marchio di GEDSA, utilizzato su autorizzazione.
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