Terapie oncologiche durante il coronavirus: chi può fare la differenza?

Dai politici, ai produttori, a chi lavora in prima linea: ognuno di noi ha un preciso ruolo da svolgere nella battaglia contro il cancro, ma per avere successo dobbiamo agire insieme, unendo le forze. Questo vuol dire collaborare su ogni fronte con i membri della comunità sanitaria per affrontare le sfide insieme nonché per assistere adeguatamente i pazienti oncologici e il personale che se ne occupa. 

L’emergenza COVID-19 ha cambiato il nostro modo di cooperare e di fornire le cure ai malati di cancro. Si stima che ogni mese si aggiungono all’arretrato 100.000 pazienti oncologici, una cifra che, secondo gli esperti europei, potrebbe richiedere almeno un anno per essere smaltita.1 

Ecco perché è il MOMENTO DI AGIRE.

Con il supporto di BD, l’Organizzazione europea contro il cancro (ECO) ha lanciato la campagna TIME TO ACT per porre nuovamente l’attenzione sulle cure oncologiche, enfatizzando la necessità di trattare i pazienti arretrati o che non hanno ancora ricevuto una diagnosi.

Per riuscirci, ognuno deve fare la propria parte.

Il paziente

I pazienti conoscono se stessi meglio di chiunque altro e possono contribuire alla diagnosi precoce se sanno cosa cercare e quando chiedere aiuto. 

Aiutare i pazienti a conoscere a fondo il proprio corpo fornendo loro guide didattiche, indicazioni preparatorie per la terapia e strumenti di auto-screening può essere essenziale per ridurre il numero di casi di tumori non diagnosticati.

Come parte della campagna TIME TO ACT, l’ECO sta curando un centro di risorse, strumenti e supporto offerti da organizzazioni internazionali, europee e nazionali per fornire ai pazienti e ai rappresentanti dei pazienti informazioni sulla diagnosi e responsabilizzarli nella loro battaglia contro il cancro.

Il personale sanitario

Solo un personale sanitario che riceve un’assistenza adeguata può fornire cure altrettanto adeguate ai pazienti. Proteggere gli operatori sanitari dai rischi cui sono esposti sul luogo di lavoro è fondamentale per ripristinare un’assistenza oncologica sicura ed efficiente e per smaltire l’attuale arretrato.

Il personale sanitario che lavora a stretto contatto con i farmaci chemioterapici è soggetto a un rischio di esposizione a sostanze pericolose. Uno studio del 2016 mostra che oltre 20 milioni di operatori sanitari in Europa sono esposti ogni anno a farmaci pericolosi, cancerogeni, mutageni, reprotossici e citotossici.2 In Europa, infatti, i tumori professionali rappresentano la principale causa di morte sul lavoro (nel 2017 erano il 52% del totale).3

Proteggere il personale sanitario dall’esposizione da sostanze chimiche citotossiche e pericolose e dai problemi di salute che ne conseguono significa disporre di un maggior numero di operatori in grado di fornire cure oncologiche. A tal fine, può essere utile:

  • Fornire corsi di formazione da remoto sui servizi e sui prodotti clinici per preservare e accrescere le capacità.
  • Implementare procedure sistematiche di monitoraggio ambientale per identificare il rischio di esposizione professionale in pochi minuti.

Oltre che a quelli fisici, il personale sanitario è soggetto anche al rischio di sviluppare problemi psichici per via della natura dell’ambiente di lavoro. L’ECO ha riferito che nel 2020, in piena pandemia, 4 operatori sanitari su 10 hanno sofferto di burnout e 3 su 10 hanno mostrato segni di depressione clinica.1 Con l’attuale carenza di forza lavoro,4 il personale sanitario è sottoposto a un’enorme pressione.

Cos’altro si può fare per preservare la salute dei nostri operatori sanitari?

Il decisore politico

Un’adeguata protezione dai rischi fisici e psicologici cui è soggetto un operatore sanitario sul posto di lavoro dipende in buona parte dagli organi decisionali, sia a livello regionale che locale. 

Il Network on Workforce dell’ECO è stato istituito con l’obiettivo di riunire un pool di esperti impegnati a soddisfare i requisiti politici a livello europeo e garantire cure oncologiche migliori ai pazienti nonché una migliore protezione agli operatori sanitari. 

Il Network on Workforce risponde alla necessità di una maggiore azione politica europea in materia di sicurezza del personale sanitario in alcune importanti categorie:4

  • Miglioramento della formazione e dello sviluppo del personale sanitario
  • Disparità nelle opportunità di istruzione
  • Agevolazione della mobilità del personale e riconoscimento delle qualifiche professionali in ambito oncologico
  • Tutela delle condizioni di lavoro nell’assistenza oncologica

Il fornitore di dispositivi medici

Anche i produttori di dispositivi per la terapia oncologica possono fornire supporto ai pazienti e agli operatori sanitari aiutandoli a ripristinare un’assistenza di alta qualità.

Nella chemioterapia, le soluzioni di gestione dell’accesso vascolare che riducono il tempo di trattamento sono essenziali, non solo per migliorare il comfort del paziente, ma anche per consentire al personale sanitario di ottimizzare i tempi e, di conseguenza, di occuparsi di altri pazienti. I port impiantati che richiedono un lavaggio minimo, come anche la formazione e il supporto di imaging per il corretto posizionamento del dispositivo di accesso vascolare, possono dare agli operatori sanitari il tempo necessario per dedicarsi ad attività a valore aggiunto, come ad esempio contribuire a un miglioramento della vita del paziente. 

In qualità di leader globale nel settore delle tecnologie medicali, BD è orgogliosa di sostenere l’Organizzazione europea contro il cancro (ECO) e la campagna TIME TO ACT per far fronte quanto prima alle sfide che il COVID-19 ha imposto all’assistenza oncologica. 

Tu e il tuo ruolo

Insieme, dobbiamo impegnarci su tutti i fronti a fare il possibile per fornire soluzioni sicure ed efficaci, smaltire l’arretrato di pazienti e consolidare l’assistenza oncologica dopo la pandemia.

Scopri come sostenere la campagna 

 

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Riferimenti

  1. Covid-19 & Cancer Data Intelligence. Time To Act. European Cancer Organisation (ECO). https://www.europeancancer.org/timetoact/impact/data-intelligence. Published 2021. Accessed July 20, 2021. 
  2. European Parliament. Hazardous drugs—exposure of workers. Published November 30, 2016. Accessed July 20, 2021 at https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-8-2016-009041_EN.html.
  3. Elsler D, Remes J, Takala J. An international comparison of the cost of work-related accidents and illnesses. European Agency for Safety and Health at Work. https://osha.europa.eu/en/publications/international-comparison-cost-work-related-accidents-and-illnesses/view. Published 8 September 2017. Accessed 28 May 2021.
  4. Workforce Network. European Cancer Organisation (ECO). https://www.europeancancer.org/topic-networks/8:workforce.html. Published 2021. Accessed July 20, 2021.

Approval number: BD-40732.

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